



Promuovere una visione di apprendimento reciproco



MISSION

RIANIMARE L’APPRENDIMENTO
Perché una Fondazione?
E perché una Fondazione che opera nel campo dell’educazione e della pedagogia?
Perché oggi è necessario e urgente trasformare il pensiero in azione.
Quante volte abbiamo sentito dire “I giovani? Sono il futuro, sono gli adulti di domani”. Parole ripetute all’infinito ma puntualmente disattese dalla politica, dalle classi dirigenti e dalla società civile.
Eppure, la realtà è semplice: i giovani sono davvero il futuro, gli adulti di domani.
Ma affinché diventino adulti consapevoli e responsabili, serve un impegno concreto, qui ed ora. Gli adulti di oggi hanno il dovere di lavorare per il loro futuro.




NON COSA,
MA COME INSEGNARE
NON COSA, MA COME INSEGNARE
La Fondazione nasce con l’obiettivo di riportare nel campo dell’educazione i principi della pedagogia libertaria. Un’educazione che accompagni i giovani nel loro cammino verso l’età adulta, recuperando le pratiche educative di maestri come Lamberto Borghi, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Bruno Ciari e altri ancora. Oggi più che mai, queste pratiche devono tornare attuali.
Negli ultimi decenni, modelli dominanti hanno preso il sopravvento trasformandosi in miti assoluti:
- La Tecnica, non più mezzo ma fine ultimo di tutto.
- L’Innovazione, intesa come ricerca continua del futuro, ma priva di un’azione educativa capace di sviluppare una coscienza e uno scopo
- Il Merito, ridotto a una mera valutazione numerica, quantitativa.
Questi modelli privano i giovani di una crescita autentica e di una reale assunzione di responsabilità, lasciandoli eternamente ragazzi, privi di una comunità che cresca insieme a loro.
Individuo e comunità devono tornare a essere strettamente connessi: è in questo legame che si creano relazioni, si affrontano conflitti e si trovano soluzioni.
Un ragazzo che cresce in un contesto educativo libertario, sarà un adulto più consapevole, capace di comprendere i contesti lavorativi e di non essere solo un tecnico iperspecializzato, ma privo di automia. Solo cosi potrà sottrarsi alla logica di un sistema in cui “i pochi” decidono a danno “dei molti” e costruire, invece, una società più equa ed inclusiva.

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Se desideri ricevere maggiori informazioni contattaci e saremo felici di rispondere alle tue domande.
VALORI
L'apprendimento si sviluppa attraverso il confronto e la condivisione, valorizzando sia le esperienze individuali che quelle collettive. Un percorso di apprendimento dove l'allievo partecipa attivamente alla "scrittura" di fasi del processo educativo. Una responsabilità richiesta ai giovani che così possono imparare e mettere in relazione le esigenze personali con le esigenze di un gruppo, maturando nuove idee e visioni.
L’educazione deve promuovere una coscienza critica e un forte senso di responsabilità, sia personale che sociale. Solo così si possono formare individui forti e liberi, in grado di crescere umanamente, professionalmente ed economicamente, affrontando con consapevolezza i cambiamenti.
L’educazione deve radicarsi nelle problematiche concrete del contesto, diventando azione partecipativa e trasversale, un pensiero agito sul territorio e nel tessuto sociale che circonda la scuola: il quartiere e la città. È fondamentale insegnare ai ragazzi ad entrare in contatto con le realtà associative locali, le attività produttive e la cittadinanza.
L’intellettuale deve interrogarsi costantemente sul proprio ruolo e sulle dinamiche sociali, impegnandosi in un cambiamento positivo e in un'azione continua per tradurre in pratica le teorie apprese in classe. Grazie agli accordi che la Fondazione stipulerà con il mondo delle professioni e delle imprese, gli studenti avranno l’opportunità di verificarle, correggere e adattare alle proprie abitudini.




VALORI




DIALOGO E INTERAZIONE
L'apprendimento si sviluppa attraverso il confronto e la condivisione, valorizzando sia le esperienze individuali che quelle collettive. Un percorso di apprendimento dove l'allievo partecipa attivamente alla "scrittura" di fasi del processo educativo. Una responsabilità richiesta ai giovani che così possono impara e mettere in relazione le esigenze personali con le esigenze di un gruppo, maturande nuove idee e visioni.
IMPEGNO CIVICO
L'educazione deve promuovere una coscienza critica e un forte senso di responsabilità personale e nei confronti della società. Solo così si aiuta a far crescere umanamente e professionalmente (economicamente) persone forti e persone libere, capaci di affrontare i cambiamenti.
PRATICHE SOCIALI
L’educazione deve radicarsi nelle problematiche concrete del contesto, diventando azione partecipativa e trasversale, un pensiero agito sul territorio e nel tessuto sociale che circonda la scuola: il quartiere e la città. È fondamentale insegnare ai ragazzi ad entrare in contatto con le realtà associative locali, le attività produttive e la cittadinanza.
RIFLESSIONE E CRITICA
L’intellettuale deve interrogarsi costantemente sul proprio ruolo e sulle dinamiche sociali, impegnandosi in un cambiamento positivo e in un'azione continua per tradurre in pratica le teorie apprese in classe. Grazie agli accordi che la Fondazione stipulerà con il mondo delle professioni e delle imprese, gli studenti avranno l’opportunità di verificarle, correggere e adattare alle proprie abitudini.
PROGETTUALITà
La nostra Fondazione nasce con l’obiettivo di promuovere un’educazione libera, inclusiva e accessibile a tutti.
Crediamo che il diritto allo studio sia un principio fondamentale e ci impegniamo a rimuovere le barriere economiche, sociali e culturali che ne ostacolano l’accesso.
Attraverso i nostri progetti, offriamo un supporto concreto a studenti e studentesse con iniziative mirate:
- Studentati e spazi educativi, per favorire un apprendimento libero, collaborativo e condiviso.
- Borse di studio e sostegni economici, per garantire pari opportunità a tutti.
- Campagne di sensibilizzazione, per diffondere il pensiero critico e la consapevolezza sociale.
- Collaborazioni con scuole e università, per costruire reti educative, alternative e innovative.
Crediamo in una pedagogia libertaria fondata sull’autodeterminazione e sulla cooperazione, per formare cittadini consapevoli e responsabili.


C’è pure chi educa, senza nascondere l’assurdo ch’è nel mondo… sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato.
Danilo Dolci
APPROCCIO
Adottiamo un approccio pedagogico umano e consapevole, capace di dialogare con la società in cui opera. Un modello che ci spinge a ripensare il modo di apprendere e insegnare, mettendo al centro la persona e le sue relazioni.
Il criterio di valutazione per l’accesso dei giovani e l’assegnazione delle borse di studio si baserà principalmente su tre elementi:
BISOGNI
Intesi come necessità educative e formative.
PASSIONI
Amore per la conoscenza o reale possibilità di svilupparla.
MERITI
Considerati come una naturale conseguenza della presenza dei primi due fattori.
Questo sistema ci permette di riconoscere il valore di ogni individuo, garantendo un accesso equo e mirato alle opportunità educative.






METODOLOGIA
UN APPRENDIMENTO CRITICO
Lo sguardo critico sarà il fulcro della metodologia pedagogica applicata nei nostri progetti.
L’apprendimento critico è la chiave per formare individui capaci di pensare autonomamente, analizzare le informazioni con lucidità e contribuire all’evoluzione della conoscenza e della società, il dubbio e la critica sono strumenti fondamentali per stimolare la riflessione e promuovere il progresso del pensiero.
Un’educazione che incoraggi la capacità di analisi, la discussione e la revisione delle idee è l’unico modo per costruire una società più libera, giusta e innovativa.
Educare al pensiero critico significa insegnare a dubitare, a interrogarsi e a costruire un sapere sempre in movimento. In un mondo in cui le informazioni sono sempre più accessibili, ma anche sempre più manipolabili, essere critici significa non accontentarsi della prima risposta, ma continuare a interrogarsi e a cercare nuove prospettive.

dissonanza
dis|so|nàn|za
s. f. [dal lat. tardo dissonantia; v. dissonare]. – 1. Capacità che hanno alcuni intervalli e accordi musicali di produrre un effetto non gradevole. 2. fig. Qualsiasi accostamento che produca un effetto disarmonico o discordante: d. d’idee, di opinioni, di sentimenti; 3. Dissonanza cognitiva, una sensazione scaturita da un conflitto fra idee, convinzioni, valori e atteggiamento dell’individuo. In poche parole, consiste nel sostenere due o più pensieri o idee che risultano in contraddizione tra loro, generando disagio e tensione.
DISSONANZA
Spiazzare le persone per produrre una riflessione creativa
La dissonanza è quel disturbo cognitivo che emerge quando ciò che pensiamo di sapere non coincide con ciò che viviamo. È il momento in cui l’abitudine si spezza e il nuovo prende forma. Non è un errore, ma un’opportunità: un invito a mettere in discussione certezze, esplorare territori inesplorati e immaginare possibilità ancora sconosciute.
Accogliere la dissonanza significa rifiutare il già dato, sfidare il conformismo e abbracciare il dubbio come motore di cambiamento. È nel contrasto che nascono le idee più vive, nelle tensioni che si aprono le strade meno battute. Solo chi osa ascoltare le voci fuori dal coro può davvero trasformare il mondo.


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